Antonio Lumicisi, padre nobile del Patto dei Sindaci in Italia, investe in InfinityHub

È con immenso piacere che diamo il benvenuto ad Antonio Lumicisi, diventato oggi azionista di InfinityHub Spa con la campagna di crowdfunding  ??? in corso.

Ed ora che abbiamo a bordo anche Antonio? .. verso l’infinit(y) e oltre, per la sostenibilità energetica italiana, per vincere e guadagnarci tutti.

In ragione di una di quelle strane e tante coincidenze che rendono entusiasmante la vita, i percorsi di Antonio, Daniela, Daniele e Massimiliano si sono incrociati, tra loro in quello di InfinityHub, producendo reciproche contaminazioni e ispirazioni. Ecco come è andata.

(Antonio Lumicisi, storico coordinatore nazionale del Patto dei Sindaci)

Definendomi un “appassionato” della sostenibilità, sia dal punto di vista professionale che nella vita privata, sono felice di poter contribuire concretamente con l’acquisto di alcune quote allo sviluppo di una startup innovativache realizza progetti dal  basso, coinvolgendo attivamente i cittadini e contribuendo quindi a quel cambiamento che nel nostro Paese deve essere prima di tutto culturale.

(Daniela Patrucco, azionista e area manager di YHUB)

Ho incontrato la prima volta Antonio nell’ottobre del 2017 a Roma in occasione di un Convegno alla Sapienza di cui eravamo entrambi relatori. Al termine del mio intervento mi si avvicinò chiedendomi di chiamarlo quando fossi tornata a Roma. Era molto interessato, disse, a quanto avevo esposto a proposito della costruzione di Comunità Energetiche, con la partecipazione dei cittadini agli investimenti e agli utili e l’attivazione di economia locale.

Dopo l’incontro alla Sapienza con Daniela ho avuto la sensazione che il tema che lei portava all’attenzione dei partecipanti (le comunità energetiche) sarebbe diventato la priorità negli anni a venire. E così è stato. Il panorama energetico nazionale sta cambiando, così come stanno cambiando i singoli attori di tale panorama: dalla prossima attuazione della direttiva europea alle attività messe in campo da soggetti pubblici e privati.

Sul biglietto da visita di Antonio c’era scritto Roma Capitale, Coordinatore PAESC. Mi disse che stava cercando partner e pratiche per dare gambe al nuovo PAESC di Roma Capitale. Non potendo disporre in quel momento di nulla più delle mie idee, ancorchè fondate sulle pratiche europee più avanzate, riposi e dimenticai quel biglietto da visita. Tuttavia, la lungimiranza di Antonio ha fatto si che il nostro dialogo continuasse.

(Daniele Ravaioli, azionista e area manager di YHUB)

Nel 2017, poco prima di Natale, mandai un certo numero di messaggi attraverso Linkedin. Tra i destinatari c’era Daniela a cui proponevo una “collaborazione tra questa sorprendente realtà [YHub] e una figura chiave come la sua”. La sua risposta fu: “Scusi cosa intende con figura chiave e perché dovrei essere io?”. I profili che avevo selezionato dovevano essere necessariamente “ricettivi”, rispetto ad un modello semplice e rivoluzionario, ma non di immediata comprensione, che era nella sua fase di validazione. Dopo alcune telefonate tra noi organizzai un incontro con Massimiliano.

Quando incontrai Massimiliano a Verona tra noi fu come una gara: a chi per primo metteva sul “tavolino del bar” idee e esperienze da trasformare in progetti. Entrambi attenti a non scoprire troppo le rispettive carte ma desiderosi di sorprendere e sorprenderci. Avevo trovato la mia nuova casa professionale: con InfinityHub avrei potuto finalmente realizzare le mie utopie! Ero anche pronta a presentarmi ad Antonio Lumicisi.

A metà gennaio del 2018 ci incontrammo a Roma con Daniela e Massimiliano: dopo quello e altri incontri che seguirono eravamo sicuri che avremmo messo in pratica quei concetti che ci facevano brillare gli occhi. Visto il mio ruolo presso Roma Capitale, ho cercato con il loro supporto di impostare diverse azioni concrete al fine di inserirle all’interno del redigendo PAESC; tra queste l’installazione di 2 MWp di fotovoltaico sui tetti dei capannoni di un’area industriale della città o la costruzione di una pista ciclabile solare.

(Massimiliano Braghin, fondatore e CEO di YHUB)

Avete presente quando Steve Jobs dice di unire i punti? Ecco come li ho uniti io. Nel mezzo del cammin di nostra vita (24 settembre 2013) un amico mi regala un libro (La nuova geografia del lavoro di Enrico Moretti) che, non avendo mai letto libri sulle Startup e sugli Hub, ripongo in un cassetto. Comprendo tuttavia che dopo tanti entusiasmanti progetti sulle rinnovabili, l’esperienza e il team devono essere integrati con altro: ma non so cosa. Mi metto a studiare e ad incontro innovatori e startup “casualmente”. Nello stesso periodo seguo alcune iniziative pubblico-private venete che a mio parere sono pioniere del concetto di Smart Cities. Dovendo tenere conto delle linee guida del Pubblico, acquisto il libro ‘Il Patto dei Sindaci, di Antonio Lumicisi dove leggo uno dei pezzi più utili per il proseguo della mia storia professionale che corrisponde alla storia di Infinityhub.

Tiro fuori dal cassetto il libro di Moretti e fino al 2015 ne leggo una montagna di altri, sempre avvertendo una mancanza. Quando però il legislatore varò la normativa sull’equity crowdfunding, la mancanza si dissipò. L’anno successivo, insieme ad altri 19 ‘pazzi’, ero pronto ad intraprendere questo nuovo viaggio.

Infinityhub “casualmente” è nata nel primo Hub Cleantech italiano “Progetto Manifattura” (Rovereto), il primo giugno 2016, compleanno di Dante Alighieri, in un Italia dove è nata prima la lingua, la cultura e l’arte e poi la nazione, con un tricolore che “casualmente” ha gli stessi colori dell’abito di Beatrice (Divina Commedia, XXX Purgatorio)

E allora come si fa a non rileggere gli ultimi versi del Libro al quale maggiormente ci siamo ispirati?

Qual è ‘l geomètra che tutto s’affige
per misurar lo cerchio, e non ritrova,
pensando, quel principio ond’ elli indige,

tal era io a quella vista nova:
veder voleva come si convenne
l’imago al cerchio e come vi s’indova;

ma non eran da ciò le proprie penne:
se non che la mia mente fu percossa
da un fulgore in che sua voglia venne.

A l’alta fantasia qui mancò possa;
ma già volgeva il mio disio e ‘l velle,
sì come rota ch’igualmente è mossa,

l’amor che move il sole e l’altre stelle.

 

Chi è Antonio Lumicisi?

Dall’agosto 2017 al febbraio 2019 ha fatto parte dello staff dell’Assessora Montanari presso Roma Capitale con la delega al coordinamento del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) della città, organizzando diversi tavoli tecnici per il coinvolgimento degli stakeholder e gettando le basi stesse del PAESC. In precedenza ha svolto attività di ricerca presso la FAO sul tema delle statistiche inerenti l’agricoltura sostenibile nei Paesi in Via di Sviluppo. Attualmente è consulente per il GSE e alcuni progetti europei sui temi della sostenibilità ambientale ed energetica.

Laureato in Statistica, Lumicisi si occupa di sostenibilità ambientale ed energetica da circa 30 anni, prima con Greenpeace Italia, dove ha ricoperto diversi ruoli coordinando infine la campagna Clima ed Energia fino al 1999.

Dopo un breve intervallo in Enea, dal 2000 ha collaborato per 15 anni con il Ministero dell’Ambiente dove inizia a seguire i negoziati internazionali su clima, biodiversità e foreste diventando il referente principale in Italia per il ruolo delle attività agro-forestali nell’ambito del Protocollo di Kyoto e delle Convenzioni ONU sui Cambiamenti Climatici, la Diversità Biologica, la Lotta alla Desertificazione e il Forum sulle Foreste.

Per 4 anni è stato docente all’Università della Tuscia di Viterbo con il corso “Foreste e Sviluppo Sostenibile”.

Nel 2005 diventa coordinatore nazionale della campagna “Energia sostenibile in Europa”, dalla quale nasce il Patto dei Sindaci nel 2008, alla cui nascita dà pertanto un importante contributo. Per diversi anni ha svolto il ruolo di coordinatore nazionale del Patto dei Sindaci portando l’Italia al successo: ad oggi, la maggioranza dei Comuni aderenti al Patto di Sindaci è ancora italiana.

I primi 5 anni del Patto dei Sindaci (2008-2012) sono stati descritti nel suo libro “Il Patto dei sindaci: le città come protagoniste della green economy” – Edizioni Ambiente.

 

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