Infinityhub ha la sua stella è la YRJ503996, nata il 22 giugno 2016, giorno di nascita anche di Infinityhub ed è stata registrata a nome di Massimiliano Braghin, dallo staff di Infinityhub .
Le coordinate della stella sono RA 19h40m00.01 -30°02’57.1” e si trova nella costellazione Sagittarius.
Trovate qui il link per vedere dal vivo la stella.
Nei famosi fumetti di Charlie Brown, Snoopy – improvvisato scrittore – inizia le sue storie con la celere frase “era una notte buia e tempestosa”, ma noi andando contro la tecnica di Snoopy inizieremo la nostra storia con “era una luminosa notte di stelle e bel sereno”, perché proprio così è iniziata l’interstellare serata del 22 dicembre 2022, cena di Natale di Infinityhub.
Alle 18:00, minuto più minuto meno, a Massimiliano Braghin viene consegnata la stella di Infinityhub, gratitudine ed emozione, un dono inaspettato per il fondatore di YHub appassionato studioso di astrofisica, stelle e cielo.
Perché desiderare è puntare dritto alle stelle verso l’infinito e oltre.
Poco dopo inizia il viaggio, ventuno partecipanti, due water taxi, la città più bella del mondo Venezia, i canali e la laguna, più o meno 40’ di navigazione verso … l’isola che c’è.
Una piccola isola quella di Mazzorbo, vicina a Burano, che è dimora di un ristorante stellato “Venissa”, luogo incantevole dove viene accuratamente prodotto una qualità di vino, dal vitigno “Dorona”, autoctona, con una resistenza e resilienza straordinaria al sale e all’acqua.
Prima della degustazione, la narrazione che aumenta i sensi e i significati del nettare di Bacco; una precisazione importante, la natura quando sente che stanno diminuendo le opportunità di vita, lancia il suo grido, aumentando la sua linfa vitale e quel profumo che attira gli animali dediti al trasporto da pianta a pianta. E perché lo fa? Per continuare la sua esistenza altrove. Magia naturale di economia circolare e di energia che si trasforma, il tutto condensato in un bicchiere di vino che è segno di convivialità, gioia e condivisione.
Dalla narrazione sul vino alla narrazione sul quel che è stato, quel che è e quel che sarà Infinityhub. Massimiliano Braghin, inventore e fondatore, vestito di bianco, come si addice ai giusti capitani delle navi, parla di futuro, di evoluzioni del modello Y e del sogno di una sostenibilità che unisce nella speranza positiva delle cose e fa vincere tutti, le persone, la natura attraverso le imprese (o le opere).
Consapevoli che anche nella forma c’è contenuto, un primo passo è il cambio del logo, non più un cerchio ma una sfera, che contiene la ben nota “Y”, la curvatura spazio che fa vedere “oltre il possibile”, lo sfondo azzurro sfumato che ci ricorda il cielo e le sue infinite possibilità di volo.
Dal logo alla brand identity, ma non sveliamo tutto… certo ci saranno consistenti innovazioni di stile e comunicazione, perché stiamo crescendo e tutto ha il suo perché, tutto ha un senso.
Ma non di solo stile vivono le imprese, vivono anche di innovazione e digitale, Infinityhub utilizza il paradigma fintech. Come? Con persone ma anche con applicazioni create ad Hoc per trasformare numeri in informazioni. Ma anche qui, rimanete connessi che ne vedrete delle belle in futuro.
E poi via, una cena fatta di piatti ricercati che hanno deliziato tutti e cinque i sensi, dal gusto all’olfatto, dal tatto alla vista, fino all’udito. Sì, anche l’udito, perché nell’intermezzo del dolce desinare in compagnia, è stato riproposto un “gioco”, che poi tanto gioco non è, il tradizionale gioco dei libri. A ogni ospite è stato chiesto di portare un “libro” del cuore, da aprire “a caso”, ma non è mai un caso, e leggere ad alta voce.
Il gioco ha risposto come sempre alle aspettative con messaggi che hanno un senso verso l’alto e verso l’altro, con un filo rosso che tiene unite le parole da varie provenienze e cuori, per costruire il futuro, perché dal logos nasce tutto.
Questo l’elenco dei libri:
- A ciascuno il suo, Leonardo Sciascia
- A modo mio, Raul Gardini
- Come si diventa ciò che si è, Friedrich Nietzsche
- Da cosa nasce cosa, Bruno Munari
- Forse sei già felice e non lo sai, Paolo Borzacchiello
- Il duello, Joseph Conrad
- Il monaco che vendette la sua Ferrari, Robin S. Sharma
- Intellettuali, Sabino Cassese
- L’arte di ascoltare i battiti del cuore, Jan-Philipp Sendker
- L’era del fintech, Roberto Ferrari
- L’era della dopamina, Anna Lembke
- Lei, Mariapia Veladiano
- L’ordine del tempo, Carlo Rovelli
- Plant revolution, Stefano Mancuso
- Questo immenso non sapere, Chandra Livia Candiani
- Sotto un grande cielo, Carlo Auriemma e Elisabetta Eördegh
- The E-myth, Michael E. Gerber
- Tre uomini in barca, Jerome K. Jerome
Terminato con un gran finale sempre all’insegna del desiderio il libro Il grande spettacolo del cielo di Paolo Bersanelli, selezionato da Massimiliano, che legge “casualmente” pagina 125:
“E poi vide chiaramente. Ecco apparire irregolarità, ondulazioni, e alcune cavità circolari, una soprattutto, proprio a metà tra la luce e l’ombra. Notò anche dei minuscoli punti chiari leggermente staccati: capi che erano le cime di alte montagne, illuminate dalle prime luci dell’alba lunare. Galileo tremò per l’emozione, forse pianse. Ma non sospese il lavoro. Sul tavolo erano pronti inchiostro e carta per acquarello, e incominciò a comporre il disegno. Da ragazzo aveva avuto una formazione artistica e ora, inaspettatamente, quella sua dimestichezza con luci, ombre, colori e sfumature si rivelava essenziale sia per riconoscere sia per rappresentare la sottile meraviglia che si offriva ai suoi occhi. Quei piccoli dettagli, per la prima volta colti da un essere umano, avevano un significato enorme. La superficie lunare non era affatto liscia e levigata, come si addice a un’immutabile materia celeste, ma appariva rugosa e diseguale […] proprio come la faccia della Terra. Da Anassagora a Dante, nel corso dei secoli la natura della materia celeste era stata dibattuta. Ora Galileo aveva davanti agli occhi la risposta, ed era una risposta sovversiva: la distinzione fra materia terrestre e quintessenza celeste sembrava irrimediabilmente compromessa. Così, forse già da quel primo istante, Galileo si rese conto della sfida a cui la storia lo stava chiamando e lui non era certo il tipo da farsi intimidire”.
Tutto questo il 1609, a pochi passi dal campanile di San Marco, con un telescopio, creato grazie ai maestri vetrai di Murano, gli stessi che hanno realizzato le bottiglie di vino di questa serata interstellare.
Avvolti dalla magia di una notte stellata, il tempo è volato oltre la velocità della luce, ore 23:00 rientro in sede. Un altro viaggio tra i flutti della laguna e un temerario ospite che ha fatto compagnia al destro guidatore del water taxi, nonostante il freddo, per gustare il “ritorno a casa”.
Infinityhub ha la sua stella, i ventuno ospiti della cena di Natale hanno ricevuto in dono un libro da Flatlandia di Edwin Abbott Abbott a L’ordine del tempo di Carlo Rovelli a Helgoland sempre di Carlo Rovelli, per un viaggio tra le parole, la fantasia e, perché no, le stelle.
Cosa desiderare di più? In cinque ore un viaggio spaziotempo tra le parole, i sapori e la vita, sempre con il desiderio alto di andare verso l’altro, perché, come ci ricorda il buon Gianni Rodari:
Se comandasse il pastore
dal presepe di cartone
sai che legge farebbe
firmandola col lungo bastone?
Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino.
Sapete che cosa vi dico,
io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
accadranno facilmente.
Se ci diamo la mano
i miracoli si faranno,
e il giorno di Natale
durerà tutto l’anno.
Natale può durare tutto l’anno, dipende da No(Y).
Buon 2023 a tutte e a tutti!